mercoledì 10 marzo 2010
lunedì 1 marzo 2010
sabato 20 febbraio 2010
domenica 24 maggio 2009
Il nostro candidato al Consiglio Provinciale
I nostri candidati al Consiglio Comunale
ALICE GIGLIOLI
domenica 17 maggio 2009
Un successo l'iniziativa al Teatro dei Leggieri
lunedì 8 settembre 2008
giovedì 14 agosto 2008
Alla Festa del Pd arriva Gianni Cuperlo, “big” della politica nazionale
venerdì 11 luglio 2008
IL PRIVILEGIO CHE FA DEL LEADER UN SOVRANO
Mancava, Silvio Berlusconi, nell'aula di Montecitorio radunata ai suoi ordini, ieri, per votargli l'immunità disegnata su misura per la sua persona, consentendogli di evitare in extremis la sentenza nel processo per corruzione in atti giudiziari in corso a Milano, dove il Cavaliere è accusato di aver spinto l'avvocato londinese Mills a dichiarare il falso sui fondi neri Fininvest all'estero. Penso che l'imbarazzo politico, morale ed istituzionale lo abbia tenuto fuori dalla Camera dove, a due mesi dalla nascita del suo governo, l'abuso della forza ha ieri raggiunto il culmine, rivelando una debolezza che peserà come un destino sul resto della legislatura. Nel Paese che continua a proclamare la legge uguale per tutti, dopo il voto di ieri e in attesa urgente di quello del Senato il Cavaliere si avvia a rafforzare la sua posizione di "più uguale" dei suoi concittadini, sottraendo l'imputato Berlusconi al suo legittimo giudice che lo sta processando per reati comuni, per nulla legati all'attività politica. Per fare questo, l'imputato Berlusconi ha dovuto chiedere soccorso al premier Berlusconi, che non ha esitato a usare fino in fondo il potere esecutivo per imporre al legislativo una norma capace di bloccare il giudiziario. Anzi, di più. Finché non è stato sicuro dell'approvazione del "lodo", preparato ad-hoc dal ministro della Giustizia Alfano, in collaborazione con l'equipe di avvocati personali del presidente-imputato, il premier ha mandato avanti come norma d'urgenza un emendamento che fermava 100 mila procedimenti giudiziari pur di arrestare il suo. Ieri, avuta la sicurezza che l'immunità diventerà subito legge, Berlusconi ha acconsentito a disfare la norma blocca-processi, dimostrando così platealmente (anche se non sarebbe servita la dimostrazione a capirlo) che la norma non aveva alcuna urgenza reale ma era solo strumentale alla sua difesa.
Qui sta l'imbarazzo della democrazia italiana, in questa continua contaminazione di interessi privati e della legislazione pubblica, che forma quello che è definito abuso di ufficio (altro reato perseguibile), deforma l'imparzialità della giurisdizione, trasforma la separazione dei poteri. Le tre funzioni nello Stato moderno sono affidate a organi distinti in posizione di reciproca indipendenza e autonomia proprio per garantire che anche l'esercizio delle attività sovrane è sottoposto al diritto. E' stato più volte visto ciò che succede se il medesimo uomo fa le leggi, ne esegue i comandi e giudica le infrazioni. Ma che accade quando il medesimo uomo fa le leggi, ne esegue i comandi e fa in modo che nessuno possa giudicare le sue infrazioni? Questo anzi è il caso in cui la garanzia si trasforma in privilegio, e l'immunità studiata dalla Costituzione in considerazione della funzione pubblica e della sua tutela - nell'interesse non del singolo, ma della collettività -, si riduce a impunità costruita nell'interesse esclusivo non di una carica ma di una persona, che con un vantaggio improprio viene sottratta ad oneri e responsabilità che valgono per tutti gli altri cittadini. Non si tratta solo di un'aula che sta diventando il collegio difensivo del premier, che la usa a sua volontà stravolgendo ogni tipo di programma dei lavori.
Infatti, sul piano culturale, c'è qualcosa di più. Una forzatura nella costituzione materiale del Paese, nella struttura politica del sistema, per cui da questo eccesso d'autorità scaturirà una nuova concezione dello Stato, con la supremazia del Leader che ha vinto le elezioni e per questo è intoccabile perché è un tutt'uno con la volontà dei cittadini, in un'unione sacra al punto che nessuna legge, nessun diritto, nessun potere può intervenire a sindacarla. Attraverso questa concezione, il leader legittimo del Paese diventa sovrano di fatto, perché si appropria di una sovranità che per Costituzione appartiene al popolo: non "emana" dal popolo verso qualche potere come oggi si vuole far credere e come pretende la teoria del moderno populismo, ma nel popolo risiede perché è il popolo che la esercita, "come contrassegno ineliminabile - si disse nella discussione in Costituente - del regime democratico".
Martedì sono scesi in piazza migliaia di cittadini, che pensavano di protestare contro il governo Berlusconi e per la legalità, come sarebbe stato consono ad una manifestazione organizzata da una parte dell'opposizione.Quella piazza, fatta di cittadini sconosciuti che hanno voluto riconnettersi al discorso pubblico in un momento delicato è appunto un principio di reazione al caimano. Ma alla domanda tutta politica che veniva dai cittadini in piazza (e dai molti altri che non hanno partecipato per molte ragioni, ma anche perché non si riconoscevano nelle forme, nei modi e nel programma dell'organizzazione) è stata servita una risposta di segno opposto, tutta antipolitica. Con un crescendo da "Corrida" che mescolava denunce planetarie e barzellette sul Cavaliere, accuse a Napolitano (come se fossero le istituzioni di garanzia il vero problema del Paese), e al Pd come principale nemico, secondo la tradizione consolidata della peggior sinistra, per cui il vero avversario è il tuo compagno. Attraverso questo meccanismo che ha sostituito gli "idoli" dello spettacolo ai leader, trasformando il loro linguaggio in discorso politico e riducendo i cittadini a spettatori che applaudono, si è rotta la cornice istituzionalmente drammatica in cui si sta compiendo la prova di forza di Berlusconi. Si possono recuperare le ragioni che hanno portato quei cittadini in piazza, provando a dar loro un indirizzo politico, un percorso democratico, uno sbocco possibile?
Molti "girotondi" hanno capito i limiti dell'antipolitica, che probabilmente ha consumato qui la sua stagione. Il Pd dovrebbe aver compreso che anche il vuoto della politica genera mostri come Grillo, e bisogna costruire un orizzonte riformista che sappia mobilitare e rispondere, dando radicalità ai valori e ai diritti, soprattutto quando sono sotto attacco. La sinistra sparsa, il centro cattolico, i moderati che non accettano il passaggio di sovranità hanno a disposizione un'idea semplice e necessaria: la democrazia come idea comune, nell'Italia sfortunata del 2008.
A San Gimignano una semifinale del Contest provinciale 2008
lunedì 30 giugno 2008
Da l'Unità, edizione nazionale.
Ci sono i contenuti, ma senza il contenitore. Si mantiene faticosamente il radicamento sul territorio (specialmente ora con le feste de l’Unità), ma tutto è più difficile perché manca una riconoscibilità. Per questo i giovani del Pd toscano rimettono l’attenzione sull’importanza di una organizzazione giovanile strutturata. Che ancora non c’è.
Se in autunno Veltroni e Franceschini l’avevano indicata tra le priorità, le primarie per il nuovo soggetto programmate a primavera sono saltate perché i giovani servivano arruolati nella campagna elettorale. Adesso a decidere le forme della giovanile, mentre il partito si concentra più su altri fronti, spetta al coordinamento nazionale dei giovani democratici: una trentina di ragazzi e ragazze, provenienti dalla Sinistra Giovanile e dai Giovani della Margherita ma non solo, che da mesi stanno studiando come costruire il nuovo soggetto.Nel frattempo però, nel vuoto normativo, ogni regione si autogestisce: in Toscana, ad esempio, c’è Generazione Democratica. «È l’embrione della giovanile del Pd. Adesso eleggeremo in assemblee aperte un coordinatore in tutti i comuni», spiega Patrizio Mecacci, 24 anni, responsabile lavoro del Pd toscano, provenienza Sg.
Per Niccolò Guicciardini, 24 anni, segretario provinciale della Sg senese e coordinatore della commissione giovani del Pd, «nel coordinamento nazionale si pensa troppo a posti e regolamenti, perdendo di vista il polso sui territori. Partiamo dai contenuti: noi faremo un concorso di 45 rock band giovanili, le collaborazioni con Libera, le feste de l’Unità». Un'occasione, spiega Niccolò, è già stata mancata: «Il discorso sulla giovanile andava accelerato dopo il 14 ottobre, sfruttando l’onda positiva. Ora ci siamo incartati a parlare di norme e statuti: a volte quando la sera esco con amici fuori dalla politica capisco quanto ci allontaniamo dalla realtà». Niccolò chiede un avanti tutta sulla strutturazione della giovanile: «Serve un’organizzazione riconosciuta, forte e omogenea in tutta Italia. Non mi sembra che a livello nazionale il partito ora la veda come una priorità. Ma qui a Siena ci dicono: “Datevi una mossa ad autoregolamentarvi, c’è da lavorare”». Infine, Niccolò evoca un rischio e una speranza. Il rischio è che «se dovesse sciaguratamente proliferare il correntismo nel Pd, la giovanile potrebbe essere oggetto di pericolose attenzioni». La speranza invece sta nel fatto che «una giovanile autonoma possa essere il motore del rinnovamento. Che non è mettere uno di 22 anni in Parlamento. Ma costruire un luogo aperto e partecipato che sappia interpretare le istanze dei giovani».
Sulla stessa lunghezza d’onda Patrizio Mecacci, che nota «un distacco tra chi lavora nel territorio e chi a Roma discute di normative. A noi pesa la mancanza di una cornice ma a livello locale i processi vanno avanti lo stesso»: ad esempio, in varie realtà regionali le assemblee dei giovani del Pd si sono autoconvocate e si sono date un coordinatore. Ma perché ci vuole così tanto a dare una struttura uniforme ad una giovanile del Pd? «Non è colpa del partito, in cui pur c’è qualche resistenza sulla questione della giovanile, è colpa nostra. Facciamo l’errore che a volte fanno i grandi: troppe riunioni». Comunque, qualora il coordinamento nazionale continuasse a tergiversare, la Toscana vedrà una giovanile strutturata per il prossimo ottobre, come sarà sancito oggi dall’assemblea costituente regionale del Pd. Patrizio già se la immagina: «Spazio per ragazzi dai 14 ai 29 anni, primarie, assemblee aperte dove autocandidarsi, struttura orizzontale». Ma soprattutto, «bisogna tornare nei luoghi della scuola, dell’università e del lavoro. I giovani lavoratori che hanno votato Pd sono solo il 28%». Patrizio infine sottolinea una grande opportunità: «Siamo la prima generazione democratica. Facciamoci trovare pronti. Intanto, nelle feste de l’Unità, stiamo già dando e daremo il nostro contributo».
«Peccato che prima c'erano le bandiere della Sg insieme a quelle dei Ds, ora c’è solo quella del Pd senza quella della giovanile. Spero che da Roma si sbrighino», fa notare Cecilia Pezza, 22 anni, responsabile associazionismo del Pd toscano, balzata agli onori delle cronache l’autunno scorso, quando il sindaco di Firenze Leonardo Domenici voleva lasciarle il suo posto nelle liste per l’assemblea nazionale alle primarie del Pd. «Un’occasione fondamentale per noi sarà la festa Democratica a Firenze. Ci saremo col nostro stand e il nostro palco, getteremo le basi per radicarci ancora di più e coinvolgere i giovani con la musica, l’arte, le idee», garantisce Cecilia.
Marco Donati, 28 anni, è stato segretario regionale dei Giovani della Margherita prima di diventare, a febbraio, coordinatore comunale del Pd di Arezzo: nella sua segreteria otto persone su dodici hanno meno di trenta anni. «Da Roma manca un’impostazione chiara, ma va creato un luogo che faccia partecipare i giovani. Cosa che, in tempi di disimpegno e antipolitica, vogliono fare, basti vedere i dati sul volontariato toscano. La giovanile non sia però una riserva indiana, ma un trampolino di lancio per chi ha idee».
domenica 29 giugno 2008
Un luglio intenso
martedì 24 giugno 2008
Terminata la Festa di Ulignano
Aderisci a Generazione Democratica
giovedì 12 giugno 2008
Oggi primo giorno della "FESTA DI GENERAZIONE DEMOCRATICA" ad Ulignano
domenica 8 giugno 2008
Appello a Fermenti Democratici
abbiamo bisogno di muoversi. Subito e in tutta Italia. Non possiamo più aspettare, non possiamo più raccontare che la prossima settimana è quella buona. C'è bisogno di un regolamento rapidamente. Non possiamo far passare altri mesi cercando le regole, perché è già troppo tardi adesso. Se perdiamo mesi dietro il contenitore, per poi magari rincorrere i contenuti, nasciamo già vecchi.
In provincia di Siena stiamo lavorando. Ci sono tantissimi ragazzi e tantissime ragazze sia provenienti dalle precedenti esperienze di giovanili, sia nuovi, che aspettano solo di avere un quadro in cui definirsi. E sinceramente più passa il tempo, più è difficilmente giustificabile che questo manchi.
Una giovanile del Partito Democratico deve nascere come una scommessa nuova. Una scommessa in particolare sul mondo delle scuole e delle università. E per improntare un lavoro serio in questi ambiti dobbiamo lavorare fin da subito, da giugno. Per non dover rincorrere a settembre o ad ottobre.
Intanto, credo sia appunto prioritario lavorare, lanciare campagne, coinvolgere. Perché tutto il patrimonio di partecipazione che abbiamo visto il 14 ottobre e durante le elezioni non sia disperso.
Dobbiamo creare gli spazi, poi, per discutere e formare. C'è un'emergenza culturale in Italia, della quale il voto delle ultime politiche è solo l'ultima manifestazione. Dobbiamo essere capaci di stare con serietà ed impegno su temi quali l'immigrazione, l'integrazione, i diritti, la scuola pubblica... Insomma, dobbiamo essere capaci di proporre ai nostri coetanei, e in particolare ai "giovanissimi", una diversa idea di società possibile.
Anche per questo abbiamo organizzato una Festa dei Giovani Democratici di 9 giorni. In cui discutere, confrontarsi, proporre. Questo si inserisce in un vero e proprio fermento che non si limita solo alla provincia di Siena, ma che pervade la Toscana. E la bella assemblea del 7 giugno lo ha dimostrato. Non possiamo permetterci di attendere ancora. Non se ne capirebbero i motivi reali.
Niccolò Guicciardini
domenica 11 maggio 2008
Proponi il nome alla giovanile del PD di Siena
venerdì 25 aprile 2008
Festa della Liberazione!
Ore 10,30 piazza Duomo San Gimignano
Ore 16 La Lizza, Siena
martedì 15 aprile 2008
I dati ufficiali delle politiche a San Gimignano
http://www.sangimignanopd.it/public/amministrazione/img/Camera%202008%20finale.pdf
A SAN GIMIGNANO IL PD SUPERA IL 60%
domenica 13 aprile 2008
Oggi e domani si vota per le politiche
lunedì 7 aprile 2008
Ulignano - 5 aprile.. si può fare
E' stata una grande serata, non è mancata la musica e lo spasso per gli organizzatori e per gli ospiti, che come in altre occasioni hanno risposto in massa all'appello di Ulignano e dei suoi party.
Un particolare grazie va a coloro che, sebbene non facenti parte delle due organizzazioni hanno dato una mano fondamentale alla realizzazione della festa. Sto parlando di Mattia, Andrea, Marco e Fabio. Grazie a loro e a tutti i compagni.
Durante la serata sono stati distribuiti volantini elettorali del giovane candidato PD alla Camera Alberto Taccioli.
sabato 5 aprile 2008
mercoledì 2 aprile 2008
sabato 29 marzo 2008
venerdì 28 marzo 2008
lunedì 24 marzo 2008
martedì 19 febbraio 2008
NUMERO 1 DI DIARIO CIVILE ONLINE
lunedì 28 gennaio 2008
Il Comandante BULOW E’ MORTO
domenica 27 gennaio 2008
27 gennaio - Per non dimenticare
"Se comprendere è impossibile, conoscere è indispensabile" (Primo Levi)
Il 27 gennaio, anniversario della liberazione di Auschwitz, è stato riconosciuto giorno europeo della memoria, in ricordo di tutte le vittime dei lager e della seconda guerra mondiale. Molti capi di stato si recano presso il campo, per non dimenticare.
I sopravvissuti dei Lager nazisti, in generale, hanno presentato difficoltà, una volta liberati dagli Alleati, a raccontare, a parlare della loro drammatica esperienza. E, se gli uomini, come ha fatto lo scrittore Primo Levi, hanno deciso di far conoscere al mondo gli orrori nei campi di sterminio, le donne scampate hanno avuto un maggior riserbo e, solo dopo anni, hanno iniziato a rilasciare testimonianze. Le motivazioni ad un tale comportamento sono probabilmente varie e non è possibile stabilire quale sia prioritaria ed abbia un peso preminente. Sicuramente grande importanza ha avuto il desiderio di dimenticare un incubo, di lasciare all’oblio le atrocità, i patimenti, le sevizie patite, sopportate e viste, ecco così l’incapacità di raccontare i dolori, le angosce, i drammi sofferti senza motivo, con la consapevolezza dell’ingiustizia, dell’insensata ferocia di aguzzini contro un popolo inerme e non colpevole. Ma per le donne, grande rilevanza ha avuto anche il pudore, il timore della curiosità e, soprattutto, di essere giudicate. Molte donne nei Lager furono violentate e, quindi, raccontare la loro esperienza era, ai loro occhi, una nuova violenza, soprattutto al termine della seconda Guerra Mondiale, periodo in cui la società era ancora legata ad un concetto di moralità alquanto ristretto. Riteniamo comunque che la reticenza dei sopravvissuti a parlare fosse anche dettata dal timore che i loro racconti portassero gli auditori a “compatirli”, non era la “commiserazione” il sentimento, che volevano suscitare, in quanto la “commiserazione” comporta una diversità. Le vittime, appena tornate dai campi di sterminio, desideravano riprendere il filo spezzato della loro vita, cosa assai difficile, perché sopraffatti dal ricordo e dagli incubi, e desideravano capire “come tutto ciò era potuto accadere”. Quando rivivono la loro drammatica esperienza, narrandocela, i sopravvissuti hanno due fini: il primo “perché gli uomini non dimentichino”, il secondo, che è la diretta conseguenza, “perché un simile dramma non si ripeta mai più”.
venerdì 25 gennaio 2008
CADE IL GOVERNO PRODI...SCONCERTO E DELUSIONE
ON-LINE IL NUMERO 0 DEL DIARIO CIVILE
SINPROJECT - "progetti di sinistra".
domenica 20 gennaio 2008
LAICITA', NUOVO CIVISMO E VALORE DELLA PERSONA
Sono oltre 800 le adesioni pervenute finora. Visita il sito www.laicitaecivismo.it. Per aderire scrivere a: info@laicitaecivismo.it.
sabato 22 dicembre 2007
"Natale in sezione": un successo per la Sg di San Gimignano
NATALE DELLA SEZIONE
giovedì 20 dicembre 2007
Sabato 22 dicembre 2007, in occasione del "Natale della Sezione", sarà distribuito il primo numero di "Diario Civile", il nuovo aperiodico della Sinistra Giovanile di San Gimignano. La realizzazione di questo giornalino è stato un grande successo per tutta la Sinistra Giovanile, e richiederà in futuro un aiuto per la sua costruzione da parte di tutti gli iscritti e simpatizzanti. Ogni numero sarà incentrato su un diverso tema. Il primo Diario Civile avrà come argomento la "Cultura televisiva contemporanea". Tramite il blog, sarà inoltre possibile contribuire alla decisione delle tematiche da affrontare nei prossimi numeri.